"Io non ho cercato di violentare quella ragazza. Non è vero quello che lei dice. E sono stati i suoi amici, tutti ubriachi, a pestarmi: volevano una sigaretta, io non l'avevo e per questo mi sono saltati addosso. Date un'occhiata alle telecamere in quella zona, io non ho paura". E' la verità di Mohamed Houdaibi, l'algerino di 27 anni arrestato mercoledì notte per la violenta aggressione denunciata da una ragazza di 21 anni che sostiene di essere stata pesantemente molestata in zona universitaria. L'avvocato di Mohamed, Alessandro Santoro, ieri mattina gli aveva suggerito di avvalersi della facoltà di non rispondere durante l'udienza di convalida davanti al gip Bruno Perla. L'algerino ha fatto di testa sua, raccontando una versione totalmente opposta. Ma l'impianto accusatorio regge: Mohamed resta in carcere, e l'arresto per violenza sessuale e lesioni è stato convalidato.
La verità su quanto è accaduto nella zona fra via Petroni e via Acri quasi certamente potranno "raccontarla" le telecamere di sicurezza del Comune, e l'avvocato Santoro ha chiesto di acquisire i filmati, in attesa di rivolgersi al Riesame per chiedere gli arresti domiciliari. "Questo servirà per accertare come si sono svolti i fatti - dice il legale - e per individuare con certezza i luoghi dove si sarebbero verificati, visto che la ragazza che ha sporto querela contro di lui non riesce a ricordarlo". "Fatima", la vittima, non ci sta. "Nemmeno io ho paura delle telecamere, si faccia questo accertamento, quel tipo ha cercato di violentarmi, io non cambio idea".